Dopo il dissequestro del canile di Giuliano di Roma, avvenuto con provvedimento del 26 marzo u.s. del Gip Annalisa Marzano, l’Associazione Canili Lazio Onlus – a suo tempo incaricata dalla Procura di Frosinone di provvedere alle adozioni dei cani sequestrati – rende noto che sono circa 180 le adozioni portate a termine in quasi due anni e mezzo. Adozioni non facili, viste le condizioni fisiche e psicologiche spesso compromesse in cui molti cani si trovavano soprattutto nei primi tempi, prima che il lavoro dei volontari ne favorisse il recupero psico-fisico documentato anche dalle foto qui pubblicate.L’Associazione Canili Lazio Onlus, con riferimento all’articolo pubblicato su Ciociaria Oggi il 4 aprile 2010 dal titolo “Canili, riprende il servizio”, precisa attraverso il proprio presidente avv. Alessio Contini Cadeddu di non avere mai avuto la custodia giudiziaria del canile di Giuliano di Roma come erroneamente affermato nell’articolo: quest’ultima era affidata ad Anta Onlus di cui è presidente Bruno Mei Tomasi. Già in un articolo del 26 gennaio scorso Ciociaria Oggi attribuiva erroneamente all’ACL Onlus la custodia giudiziaria del canile di Giuliano riportando affermazioni dell’avvocato Ottaviani – difensore del proprietario dei canili di Giuliano di Roma e Sgurgola – in cui l’Associazione Canili Lazio Onlus era addirittura accusata di non aver provveduto a ristrutturare il canile di Giuliano di Roma e di avere interessi economici nella gestione di tali canili. “Niente di più falso” – afferma il presidente di ACL Onlus – “dato che la nostra associazione non solo è completamente estranea alla gestione economica dei due canili e non aveva alcun obbligo di compiere lavori di ristrutturazione di strutture che non gestiva, ma ha anche fatto adottare in modo del tutto gratuito per i Comuni, che non hanno speso un centesimo, circa la metà dei cani ricoverati nel canile di Giuliano di Roma ai tempi del sequestro”.
Secondo l’ACL Onlus non corrisponde al vero nemmeno il fatto che l’attività del canile di Giuliano possa riprendere a pieno ritmo in quanto dovrà probabilmente essere riemessa l’autorizzazione sanitaria ed è stata già fissata l’udienza per il riesame del provvedimento di dissequestro. Un dissequestro che di fatto ha riconsegnato circa 180 cani a un gestore tuttora indagato per maltrattamenti e che dovrà fare luce sulle migliaia di morti registrate negli anni precedenti il sequestro in strutture finanziate dai Comuni convenzionati.
(Nella foto in alto a sinistra, box fuori norma nel canile di Giuliano di Roma poco prima del sequestro. Sotto: Magrezza, prelevata dal box dei cani malati a Giuliano di Roma prima del sequestro e poi adottata con il nome di Amélie; Zampino, ferito in una delle “casette” dove venivano collocati madri con cuccioli e cani feriti, prelevato da ACL Onlus in occasione del sequestro e adottato dopo l’amputazione della zampa; Snow, fotografato poco prima del sequestro e durante la presenza dei volontari nello stesso canile, visibilmente migliorato)