5 Febbraio 2024

Trasferimento cani in canili fuori dalla Regione Lazio

 

NESSUN TRASFERIMENTO, MA OCCORRE COLLABORAZIONE E UN TAVOLO IN REGIONE PER UNA NORMATIVA ORGANICA CONTRO IL RANDAGISMO

 

I 12 cani in trasferimento dalla provincia di Frosinone a un canile di Lecce dei Marsi (in ABruzzo), sono salvi. Ringraziamo l’amministrazione per averci ascoltato. Ma Acl non si ferma. Dopo scambi di mail e colloqui telefonici, la sindaca di Campoli Appennino, Pancrazia Di Benedetto, ha compreso le ragioni portate avanti dalla nostra associazione insieme all’ENPA Sezione Frosinone, LAV e altre e, nell’interesse delle casse dell’ amministrazione e di quello del benessere degli  animali. La sindaca ha acconsentito che 8 cani, la cui adozione è in corso, rimangano nella struttura del Lazio dove sono attualmente ospitati, fino al termine delle pratiche. Altri 3 sono già arrivati in un’ oasi mentre Roxanne, una lupetta entrata al canile sanitario, rimarrà nel canile in cerca urgente di casa.

Risolta quindi l’emergenza, il Comune si è impegnato a coordinarsi con le Associazioni per gestire il fenomeno del randagismo. Ed è già un passo avanti.

Ma questa vicenda ha fatto riemergere per ACL e le altre Associazioni il vero problema: Bisogna lavorare affinché venga assunto un provvedimento regionale che:

·        impedisca il trasferimento fuori Regione dei randagi accalappiati.
  • determini lo standard minimo di benessere che dev’essere garantito da una struttura di ricovero
·        decida l’importo minimo base delle convenzioni per evitare gare e preventivi al ribasso che causano danno ai nostri randagi, il più delle volte cani padronali lasciati liberi di circolare, abbandonati o smarriti.

Pur comprendendo le ragioni di un piccolo Comune gravato da costi pesanti per la custodia dei cani pubblici, e il criterio di territorialità che induce a ricercare strutture geograficamente vicine, le Associazioni di tutela animale sanno per esperienza che la soluzione non è accettare preventivi al ribasso, ma che il Comune operi con le associazioni per prevenire il randagismo e potenziare le adozioni.

Per Campoli rimane ancora aperta la questione del canile sanitario, struttura ove il cane APPENA accalappiato, ferito o in apparenti buone condizioni, deve entrare per le prestazioni sanitarie di base e che deve trovarsi sul territorio di competenza della Asl di Frosinone. Il passaggio per il sanitario è indispensabile per verificare le condizioni del cane, fare le analisi, la sterilizzazione. Anche se è auspicabile che non passi mesi all’interno di questa struttura che ha box piccoli fatti per la degenza e in isolamento. E’ comunque escluso che i randagi vengano portati direttamente nel canile rifugio.

Questi sono solo alcuni dei quesiti aperti che potranno essere risolti unicamente istituendo un tavolo che operi nella Regione Lazio e lavori a una normativa organica con obiettivo la prevenzione del randagismo e la tutela del benessere animale. Altrimenti combatteremo sempre la stessa annosa battaglia tra i Comuni (per cui i cani rappresentano una voce pesante sul bilancio), e i volontari che giustamente invocano la loro protezione e lavorano al rispetto delle loro condizioni di benessere e alla ricerca di adozioni.

Con il risultato che a rimetterci come al solito sono sempre quelli che non hanno voce: i nostri amici a quattro zampe.

Per questo l’ACL odv non si ferma. L’associazione, con alle spalle un’esperienza ventennale sul territorio, dove ha  operato anche come coadiutore in diversi sequestri, ha intenzione di battersi per questa causa e di farlo in maniera coordinata con le altre Associazioni, tutte alleate nella vicenda di Campoli Appennino.

Attendiamo il sostegno di tutti per portare avanti questo obiettivo e noi ci offriamo per rappresentarvi

 

 

 

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